Il Forno Arcano, situato a Rive D’Arcano, un piccolo paese poco distante da San Daniele del Friuli (Udine), nasce nel 1985, come primo forno biologico in Friuli Venezia Giulia, dalla passione di Ada Pinzano e del marito Umberto Midena da sempre sostenitori dell’importanza del mangiare sano, “pulito”, e biologico.

Il biologico è il sistema di gestione dell’impresa agricola che prevede l’utilizzo di tecniche colturali rispettose dell’ambiente, adatte al terreno ed al luogo e persegue l’intento di non inquinare l’ambiente, di preservare la fertilità del suolo e di offrire cibi sani e di alto valore nutrizionale.

Di conseguenza il biologico non utilizza antiparassitari e fertilizzanti di sintesi e men che meno sementi ed organismi geneticamente modificati (OGM). Questi furono gli stimoli che, uniti alla voglia di uscire da tutto ciò che era “noiosamente convenzionale”, permisero ad Ada e Umberto di far decollare il Forno Arcano.

Attualmente l’azienda di famiglia utilizza due grandi forni a legna a diffusione diretta di calore che consentono la realizzazione di una vasta gamma di pani ottenuti dalla lavorazione di differenti farine (tra le quali quella di Kamut); i dolci, che spaziano dalle tradizionali crostate, ai biscotti più svariati sino alle tipiche Gubane non mancano di rispettare le parole d’ordine: semplicità e genuinità. Una produzione che, assumendo a tratti un andamento a misura di cliente per soddisfare tutte le richieste, non si limita alla realizzazione di prodotti standardizzati ma mira ad un continuo rinnovamento e perfezionamento dell’offerta, alla scoperta di nuove ricette e nuovi gusti perché il Forno, come ama definirlo Ada, è una sorta di “laboratorio sperimentale”.

La clientela del Forno Arcano è variegata: troviamo i semplici consumatori occasionali incuriositi dai prodotti bio e seguaci delle mode, le persone che soffrono di particolari intolleranze alimentari e clienti abituali che vi si rivolgono perché amano mangiare sano; Ada racconta che, all’inizio dell’attività, la clientela era composta soprattutto da medici e insegnanti che, in virtù della loro cultura, erano spinti ad alimentarsi in un determinato modo e quindi a ricercare prodotti come quelli offerti: un bel privilegio ma altresì un limite perché per la troppa selezione si temeva la difficoltà della diffusione del prodotto. Una sfida, questa, che il Forno Arcano ha saputo brillantemente superare giocando la carta dell’educazione alimentare del cliente, affiancando la vendita alle informazioni, incuriosendo, facendo in modo che ogni morso al prodotto fosse un assaggio di cultura. Tra i clienti troviamo anche le scuole, nei confronti delle quali l’impegno del Forno è duplice: da un lato i prodotti sono distribuiti nelle mense (soprattutto pane, dolci e basi per pizza); dall’altro ospita i bambini consentendo attività di laboratorio: un modo simpatico per comunicare sin dalla prima infanzia l’importanza del mangiare sano e della tutela di mestieri nobili come quello del fornaio.

Il futuro del Forno Arcano è nelle mani dei figli di Ada e Umberto che già si dedicano al sostegno dell’attività nel rispetto della tradizione bio che resta ancora un po’ difficoltosa in Friuli Venezia Giulia a causa della scarsità delle materie prime; come dimostrano alcuni dati forniti dalla SINAB il Friuli si colloca solo al terz’ultimo posto nella graduatoria delle regioni italiane dedite alla produzione agricola biologica mentre è la prima a fare uso di concimi chimici e fertilizzanti azotati. In Friuli le aziende biologiche sono solo il 2% sul totale e la produzione cerealicola è pari al 35%. Non a caso anche il Forno Arcano è costretto ad importare gran parte delle farine dal Veneto e dalla più vicina Austria sostenendo costi non indifferenti, pari al 40% in più rispetto alla produzione di un pane convenzionale. 

Nella speranza di poter quanto prima sopperire alle carenze di materie prime sul territorio e nell’ottenere una diminuzione dei prezzi delle farine d’importazione, il Forno Arcano continua la sua attività con amore e si appresta a realizzare prodotti sempre più vicini alle esigenze dei consumatori fedeli alla loro filosofia di vita: tutela e promozione del bio.